Zero e Ruggeri fanno ballare Wojtyla
di Aragozzini Donatella
ROMA Dopo Madre Teresa di Calcutta e Padre Pio, un'altra grande figura della cristianità, Papa Wojtyla, diventa protagonista di un musical: a portare in scena la vita di Karol il Grande il-pontefice polacco tanto amato dai fedeli di tutto il mondo, sarà lo spettacolo Non abbiate paura - sottotitolo La storia di Giovanni Paolo II - in anteprima assoluta al Teatro Italia di Roma l'11 e il 12 giugno prossimi. A dirla tutta, non si tratta di una vera e propria, novità: il debutto di questa opera musicale in due atti risale a ben due anni fa ma, spiega don Giuseppe Spedicato, anima del progetto, quel primo allestimento «era a livello amatoriale, con tuffi i limiti». «L' abbiamo portato in diverse piazze nel Salento ma era a livello amatoriale «, continua il sacerdote, «ora è stato completamente rivisitato sia nella parte scritta che nelle musiche per cercare di renderlo adatto ad un pubblico molto più ampio, per fare il salto di qualità».
IL CAST Per l'approdo sui palcoscenici importanti, è stato rivisto per prima cosa il cast: dopo aver provinato circa 400 candidati, sono stati scelti 13 attori e 21 ballerini - tutti ragazzi perché «l'intento è quello di far rivivere l'idea di Giovanni Paolo lI di parlare ai giovani» - ma che già vantano esperienze importanti nel panorama del musical italiano, a cominciare da Simone Sibillano (già Gesù nel Jesus Christ Superstar della Compagnia della Rancia), che quì veste i panni di Karol, e Valeria Monetti (ben nota al pubblico televisivo per aver partecipato alla prima edizione di Amici , all'epoca intitolato Saranno fa- mosi , e a quello teatrale per aver recitato in Sette spose per sette frateffi , diretta da Saverio Marconi, e in Datemi tre caravelle conAlessandro Preziosi).
LA REGIA La regia è stata affidata a Gianiuca Ferrato, che si è formato con Streler e ha lavorato tra gli altri con Patrick Patnick Rossi Gastaldi, Alessandro Benvenuti e Luigi Squarzina, e le coreografie a Caterina Felicionì, che è stata spesso assistente di Marco Garofalo (tanto per rimanere in tema di Amici ). Ma, soprattutto, la nuova versione dello spettacolo si avvale del contributo di importan& nomi della musica italiana. «Le canzoni avevano un timbro prettamente ecclesiastico«, spiega Spedicato, «grazie a grandi cantautori come Renato Zero, Enrico Ruggeri e Irene Giuni Russo, che hanno curato alcuni adattamenti, hanno ora un respiro pi ampio: i branisono l8 e c'è dentro un po' di tutto, anche pezzi sinfonici», Un progetto ambizioso, insomma, che ll sacerdote non esita a definire «straordinario, perché il Signore è straordinario ed io credo che questo musical sia stato scritto e diretto da Lui».
Nei due atti viene ripercorsa la vita di Wojtyla dalle sue prime esperienze giovanili fino alla morte, compreso ll periodo vissuto sotto il regime nazista, gli anni del pontificato e le Giomate Mondiali della Giovent , facendo rivivere «le sue gioie, le sue emozioni, le sue sofferenze, le sue estasi», con una grande attenzione al contenuti perché «tutto ci che noi sentiremo pronunciare dalla bocca degli interpreti è veramente stato detto e scritto da Giovanni Paolo Il, sono autenticamente le sue preghiere e le sue parole».
ROMA Dopo Madre Teresa di Calcutta e Padre Pio, un'altra grande figura della cristianità, Papa Wojtyla, diventa protagonista di un musical: a portare in scena la vita di Karol il Grande il-pontefice polacco tanto amato dai fedeli di tutto il mondo, sarà lo spettacolo Non abbiate paura - sottotitolo La storia di Giovanni Paolo II - in anteprima assoluta al Teatro Italia di Roma l'11 e il 12 giugno prossimi. A dirla tutta, non si tratta di una vera e propria, novità: il debutto di questa opera musicale in due atti risale a ben due anni fa ma, spiega don Giuseppe Spedicato, anima del progetto, quel primo allestimento «era a livello amatoriale, con tuffi i limiti». «L' abbiamo portato in diverse piazze nel Salento ma era a livello amatoriale «, continua il sacerdote, «ora è stato completamente rivisitato sia nella parte scritta che nelle musiche per cercare di renderlo adatto ad un pubblico molto più ampio, per fare il salto di qualità».
IL CAST Per l'approdo sui palcoscenici importanti, è stato rivisto per prima cosa il cast: dopo aver provinato circa 400 candidati, sono stati scelti 13 attori e 21 ballerini - tutti ragazzi perché «l'intento è quello di far rivivere l'idea di Giovanni Paolo lI di parlare ai giovani» - ma che già vantano esperienze importanti nel panorama del musical italiano, a cominciare da Simone Sibillano (già Gesù nel Jesus Christ Superstar della Compagnia della Rancia), che quì veste i panni di Karol, e Valeria Monetti (ben nota al pubblico televisivo per aver partecipato alla prima edizione di Amici , all'epoca intitolato Saranno fa- mosi , e a quello teatrale per aver recitato in Sette spose per sette frateffi , diretta da Saverio Marconi, e in Datemi tre caravelle conAlessandro Preziosi).
LA REGIA La regia è stata affidata a Gianiuca Ferrato, che si è formato con Streler e ha lavorato tra gli altri con Patrick Patnick Rossi Gastaldi, Alessandro Benvenuti e Luigi Squarzina, e le coreografie a Caterina Felicionì, che è stata spesso assistente di Marco Garofalo (tanto per rimanere in tema di Amici ). Ma, soprattutto, la nuova versione dello spettacolo si avvale del contributo di importan& nomi della musica italiana. «Le canzoni avevano un timbro prettamente ecclesiastico«, spiega Spedicato, «grazie a grandi cantautori come Renato Zero, Enrico Ruggeri e Irene Giuni Russo, che hanno curato alcuni adattamenti, hanno ora un respiro pi ampio: i branisono l8 e c'è dentro un po' di tutto, anche pezzi sinfonici», Un progetto ambizioso, insomma, che ll sacerdote non esita a definire «straordinario, perché il Signore è straordinario ed io credo che questo musical sia stato scritto e diretto da Lui».
Nei due atti viene ripercorsa la vita di Wojtyla dalle sue prime esperienze giovanili fino alla morte, compreso ll periodo vissuto sotto il regime nazista, gli anni del pontificato e le Giomate Mondiali della Giovent , facendo rivivere «le sue gioie, le sue emozioni, le sue sofferenze, le sue estasi», con una grande attenzione al contenuti perché «tutto ci che noi sentiremo pronunciare dalla bocca degli interpreti è veramente stato detto e scritto da Giovanni Paolo Il, sono autenticamente le sue preghiere e le sue parole».