"Frammenti di vita ... su un palco"
Il Teatro per annunciare il Vangelo
Benedetto XVI è convinto che la Chiesa debba trovare urgentemente nuovi modi per annunciare il Vangelo. “ La Chiesa è anche oggi missionaria. Ma dobbiamo capire i tempi nuovi per fare un nuovo discorso , anche se il Vangelo è sempre lo stesso”. Così si espresso il cardinale Scherer , arcivescovo di San Paolo in Brasile, dopo il discorso del Papa alla prima assemblea plenaria del nuovo dicastero vaticano voluto da Ratzinger per promuovere quella che il suo predecessore ,Giovanni Paolo II, battezzò ‘ nuova evangelizzazione’ . La famigerata secolarizzazione ha lasciato pesanti tracce anche nei Paesi di vita cristiana e oggi servono nuove modalità di annuncio. E’ un tema fortemente legato al Concilio Vaticano II , di cui quest’ anno celebriamo il cinquantesimo anniversario della sua apertura, e la nuova evangelizzazione è stata scelta , sempre da Benedetto XVI , come argomento del sinodo dei vescovi . “ Il vangelo non cambia, siamo noi che ogni giorno lo comprendiamo meglio”. Questa frase,attribuita a Giovanni XXIII , ricalca ciò che papa Roncalli disse inaugurando l’assise conciliare del 1962. I contenuti sono sempre quelli, ma vanno approfonditi,per trovare nuovi modi per esprimerli.
Tutto sta a interrogarsi cosa può significare per la Chiesa oggi trovare nuovi modi. E’ solo una questione di strumenti di comunicazione? Certo non basta trascrivere le catechesi e le omelie di cinquanta anni fa sul web. Allora forse vanno trovate parole , linguaggi nuovi .
La convinzione di partenza è che la nuova evangelizzazione , prima che una questione del ‘modus’ ,sia una questione prettamente ontologica. Detta in breve ,per comunicare il Vangelo in modo nuovo ,servono ,prima di tutto ,’nuovi evangelizzatori’ che lo annuncino con i fatti e non solo a parole. Persone che parlino con la propria vita , i propri gesti , le proprie scelte. Quindi prima ancora di una questione di espressione è una questione di testimonianza di vita. E questa conclusione è avvalorata da ciò che il Papa ha scritto nel messaggio per la giornata delle comunicazioni 2011 . Comunicar e il Vangelo attraverso i nuovi media non significa inserire contenuti religiosi nei siti internet ,nei blog , o nei social networks, bisogna soprattutto testimoniare con coerenza il Vangelo nel modo di re-lazionarsi con gli altri utenti.
Da sempre il teatro dà voce alla domanda di senso che interroga l’uomo di fronte alle speranze e alla fragilità del vivere, alla fatica della malattia ,all’angoscia della morte. Oggi più che mai , il teatro si offre come strumento di comunicazione del vissuto religioso e dell’esperienza spirituale profonda: dall’appartenenza a una comunità alle epressioni popolari della fede ,dalla liturgia alla preghiera fino all’intuizione mistica. Una spiritualità incarnata , capace di rispondere a un sempre più diffuso bisogno di silenzio e di autenticità... Partendo da queste considerazioni, il desiderio di scrivere questo testo.
Il Teatro per annunciare il Vangelo
Benedetto XVI è convinto che la Chiesa debba trovare urgentemente nuovi modi per annunciare il Vangelo. “ La Chiesa è anche oggi missionaria. Ma dobbiamo capire i tempi nuovi per fare un nuovo discorso , anche se il Vangelo è sempre lo stesso”. Così si espresso il cardinale Scherer , arcivescovo di San Paolo in Brasile, dopo il discorso del Papa alla prima assemblea plenaria del nuovo dicastero vaticano voluto da Ratzinger per promuovere quella che il suo predecessore ,Giovanni Paolo II, battezzò ‘ nuova evangelizzazione’ . La famigerata secolarizzazione ha lasciato pesanti tracce anche nei Paesi di vita cristiana e oggi servono nuove modalità di annuncio. E’ un tema fortemente legato al Concilio Vaticano II , di cui quest’ anno celebriamo il cinquantesimo anniversario della sua apertura, e la nuova evangelizzazione è stata scelta , sempre da Benedetto XVI , come argomento del sinodo dei vescovi . “ Il vangelo non cambia, siamo noi che ogni giorno lo comprendiamo meglio”. Questa frase,attribuita a Giovanni XXIII , ricalca ciò che papa Roncalli disse inaugurando l’assise conciliare del 1962. I contenuti sono sempre quelli, ma vanno approfonditi,per trovare nuovi modi per esprimerli.
Tutto sta a interrogarsi cosa può significare per la Chiesa oggi trovare nuovi modi. E’ solo una questione di strumenti di comunicazione? Certo non basta trascrivere le catechesi e le omelie di cinquanta anni fa sul web. Allora forse vanno trovate parole , linguaggi nuovi .
La convinzione di partenza è che la nuova evangelizzazione , prima che una questione del ‘modus’ ,sia una questione prettamente ontologica. Detta in breve ,per comunicare il Vangelo in modo nuovo ,servono ,prima di tutto ,’nuovi evangelizzatori’ che lo annuncino con i fatti e non solo a parole. Persone che parlino con la propria vita , i propri gesti , le proprie scelte. Quindi prima ancora di una questione di espressione è una questione di testimonianza di vita. E questa conclusione è avvalorata da ciò che il Papa ha scritto nel messaggio per la giornata delle comunicazioni 2011 . Comunicar e il Vangelo attraverso i nuovi media non significa inserire contenuti religiosi nei siti internet ,nei blog , o nei social networks, bisogna soprattutto testimoniare con coerenza il Vangelo nel modo di re-lazionarsi con gli altri utenti.
Da sempre il teatro dà voce alla domanda di senso che interroga l’uomo di fronte alle speranze e alla fragilità del vivere, alla fatica della malattia ,all’angoscia della morte. Oggi più che mai , il teatro si offre come strumento di comunicazione del vissuto religioso e dell’esperienza spirituale profonda: dall’appartenenza a una comunità alle epressioni popolari della fede ,dalla liturgia alla preghiera fino all’intuizione mistica. Una spiritualità incarnata , capace di rispondere a un sempre più diffuso bisogno di silenzio e di autenticità... Partendo da queste considerazioni, il desiderio di scrivere questo testo.
Ecco a voi la gemma ......" FRAMMENTI DI VITA ...SU UN PALCO".