Compagnia teatrale
"S. Francesco d'Assisi"
La Compagnia teatrale"S.Francesco d'Assisi" è nata circa venticinque anni fa e vede impegnati circa quaranta giovani e giovanissimi : ragazzi come tanti ,che vivono la loro realtà giovanile tra i banchi della scuola o dell'università ,che si incontrano settimanalmente per fare un cammino di formazione cristiana, che scherzano, si divertono e che occupano parte del loro tempo libero realizzando "musical".
L' intento è quello di avvicinare la Chiesa alle nuove generazioni e viceversa, attraverso attività di per sè coinvolgenti, educando a donare con semplicità e amore i talenti che ciascuno ha ricevuto sottraendoli alla tentazione del godimento individualistico.
Con questo progetto i giovani hanno, hanno, non solo la possibilità di mettersi in gioco e di scommettere su se stessi ,ma portando in scena la vita di un "santo" , o di un grande personaggio della nostra fede, hanno anche l'opportunità di "innamorarsi " di questi "amici del Signore" e di comprendere che i Santi non sono dei predestinati, ma sono uomini e donne come noi che hanno saputo vivere il " Vangelo"concretamente, cosa possibile anche per un giovane di oggi.
Il 27 agosto 2006,dopo una rappresentazione di uno “ spettacolo” sulla vita di S.Chiara e S. Francesco , presso il Monastero delle Clarisse nelle Ville Pontificie, il Papa Benedetto XVI disse: “Sono necessarie occasioni dove la gioventù possa mostrarsi e presentarsi. Qui ad Albano , ho sentito , che è stata fatta una rappresentazione sulla vita di S.Chiara e S.Francesco, un lavoro importante e apprezzato. Impegnarsi in questo senso vuol dire entrare nella personalità di grandi santi, nel loro tempo, nella loro vita , e soprattutto conoscere la loro storia. Questi sono esempi di attività singolari, educazione attiva che aiuta ad allargare ogni singola individualità proiettandola in un contesto di tradizione cristiana che punta a risvegliare la sete e la conoscenza delle fonti nelle quali Francesco e Chiara hanno attinto...E’ importante che i giovani non siano lasciati nelle discoteche, ma abbiano impegni nei quali vedono di essere necessari , si accorgono di poter fare qualcosa di buono… Mi sembra che si debba far uso di tutte le possibilità che si offrono oggi nei Movimenti, nelle Associazioni, nel Volontariato , nei Musical, e in altre attività giovanili. Occorre presentare la gioventù alla parrocchia, cosicchè essa veda chi sono i giovani”.( Castel Gandolfo, 1/ X/2006).
Essere citati dal Santo Padre , durante un incontro con i sacerdoti della Diocesi di Albano accompagnati in udienza dal loro Vescovo, sapere che il servizio ai giovani e alla Chiesa è apprezzato dal nostro amato Pontefice, oltre che dare immenso piacere, stimola a continuare sulla strada intrapresa, nella convinzione che la vita della Chiesa è forte se c’è l’impegno dei giovani e che scommettere su di essi non è un azzardo.
L' intento è quello di avvicinare la Chiesa alle nuove generazioni e viceversa, attraverso attività di per sè coinvolgenti, educando a donare con semplicità e amore i talenti che ciascuno ha ricevuto sottraendoli alla tentazione del godimento individualistico.
Con questo progetto i giovani hanno, hanno, non solo la possibilità di mettersi in gioco e di scommettere su se stessi ,ma portando in scena la vita di un "santo" , o di un grande personaggio della nostra fede, hanno anche l'opportunità di "innamorarsi " di questi "amici del Signore" e di comprendere che i Santi non sono dei predestinati, ma sono uomini e donne come noi che hanno saputo vivere il " Vangelo"concretamente, cosa possibile anche per un giovane di oggi.
Il 27 agosto 2006,dopo una rappresentazione di uno “ spettacolo” sulla vita di S.Chiara e S. Francesco , presso il Monastero delle Clarisse nelle Ville Pontificie, il Papa Benedetto XVI disse: “Sono necessarie occasioni dove la gioventù possa mostrarsi e presentarsi. Qui ad Albano , ho sentito , che è stata fatta una rappresentazione sulla vita di S.Chiara e S.Francesco, un lavoro importante e apprezzato. Impegnarsi in questo senso vuol dire entrare nella personalità di grandi santi, nel loro tempo, nella loro vita , e soprattutto conoscere la loro storia. Questi sono esempi di attività singolari, educazione attiva che aiuta ad allargare ogni singola individualità proiettandola in un contesto di tradizione cristiana che punta a risvegliare la sete e la conoscenza delle fonti nelle quali Francesco e Chiara hanno attinto...E’ importante che i giovani non siano lasciati nelle discoteche, ma abbiano impegni nei quali vedono di essere necessari , si accorgono di poter fare qualcosa di buono… Mi sembra che si debba far uso di tutte le possibilità che si offrono oggi nei Movimenti, nelle Associazioni, nel Volontariato , nei Musical, e in altre attività giovanili. Occorre presentare la gioventù alla parrocchia, cosicchè essa veda chi sono i giovani”.( Castel Gandolfo, 1/ X/2006).
Essere citati dal Santo Padre , durante un incontro con i sacerdoti della Diocesi di Albano accompagnati in udienza dal loro Vescovo, sapere che il servizio ai giovani e alla Chiesa è apprezzato dal nostro amato Pontefice, oltre che dare immenso piacere, stimola a continuare sulla strada intrapresa, nella convinzione che la vita della Chiesa è forte se c’è l’impegno dei giovani e che scommettere su di essi non è un azzardo.